Millennial vs. Generazione Z: cosa cambia nell’approccio alla finanza?
Oval mette in luce che entrambe le generazioni investono e usano app finanziarie. Le differenze riguardano i canali d’informazione e la propensione al risparmio in vista della pensione.
Mettere a confronto più generazioni serve per capire come sta evolvendo il mondo. Differenze di 15 o 20 anni sono più che sufficienti per elaborare una diversa cultura e trovarsi di fronte a convinzioni, capacità e, soprattutto, a una filosofia di vita differente.
Oggi, gli occhi sono puntati sulla Generazione Z, quella dei nati tra il 1995 e il 2010, una generazione che non ha mai vissuto senza Google, è connessa, veloce, comunica da sempre (anche) sui social. Il rapporto con la finanza è figlio della semplificazione portata dal Fintech, dai pagamenti innovativi, dal mondo mobile e accessibile “con un click”. Questo è avvalorato anche da un’indagine di Morningstar, nella quale emerge che il 35% di loro si considera già un investitore e il 53% vorrebbe che le lezioni di finanza fossero obbligatorie a scuola. Tutti (100%) usano le app finanziarie, ma c’è ancora un po’ di diffidenza nei confronti della consulenza automatizzata (robo-advisor). Infatti, il 30% ha incontrato almeno una volta un consulente finanziario e solo il 18% affida agli algoritmi il proprio patrimonio. Per il resto, la potenza economica di questa generazione è in rapida ascesa. Secondo Bank of America, il reddito della Gen Z aumenterà di 5 volte da qui al 2030, raggiungendo i 33 trilioni di dollari e sfiorando il 27% del reddito globale.
Dal canto loro, i Millennial sono nel pieno delle forze e della maturità: nati tra i primi anni ’80 e la metà degli anni ’90, sono in attività da più anni, puntano ad un equo bilanciamento tra lavoro e vita privata, tra ambizioni professionali e oneri familiari, pensano al futuro e hanno un giusto desiderio di stabilità che li porta a confrontarsi quotidianamente con i temi del risparmio e degli investimenti. La tesi è confermata da Bank of America, che sottolinea come questa generazione sia stata una delle più precoci a mettere in atto un percorso di accantonamento del proprio denaro, iniziando già intorno ai 24 anni e ritrovandosi oggi a poter contare (nel 20% dei casi) su un patrimonio di circa 100.000 dollari.
Generazioni diverse, visioni finanziarie simili
Oval, l’app che rivoluziona e rende smart il mondo del risparmio e degli investimenti, ha realizzato un sondaggio coinvolgendo la propria community per comprendere quanto e se sia distante la visione finanziaria tra generazioni adiacenti.
Primo risultato degno di nota è che la finanza è ormai parte integrante della quotidianità di entrambe le generazioni. L’interesse per gli investimenti è alto, come la propensione ad impostare obiettivi di risparmio a lungo termine. In particolare, in questo momento l’87,4% dei Millennial e l’80% della Generazione Z sono attivi sul fronte investimenti ed entrambe prediligono settori quali Tech e Innovazione, Green ed Energie rinnovabili, Criptovalute e Beni rifugio come oro e argento. Un dato ottimistico che rafforza e amplifica quanto rilevato da MorningStar.
Controllare quotidianamente la situazione finanziaria via app è normale sia per i Gen Z che per i fratelli maggiori Millennial. La stessa analogia si verifica sulla scelta dei prodotti finanziari. Le due generazioni prediligono investire in azioni singole, indici o fondi azionari. Similitudini affini si riscontrano nella selezione degli strumenti usati per investire. Le app sono la via preferita da tutti e il ruolo del consulente finanziario passa in secondo piano.
Infine, scelte comuni si riscontrano anche per quanto riguarda i sistemi di pagamento quotidiani. Il contante lascia il posto all’uso di carte di debito/credito e metodi innovativi via smartphone, quali Apple Pay e Google Pay.
I Millennial accumulano per la pensione e per la casa, Gen Z più interessati al risparmio a breve termine
Comprensibilmente, le differenze emergono quando si parla di futuro. Solo il 35,3% degli appartenenti alla Gen Z ha un piano finanziario per i prossimi 10 anni e il 34,9% sta già risparmiando per la pensione. La maggior parte non pensa ancora al futuro lontano, anche se – a onore del vero – il 34,9% non è poco e dimostra chiaramente il senso di incertezza che le nuove generazioni si trovano a respirare ogni giorno. Anche i Millennial non sembrano molto interessanti ad avere un piano finanziario a lunga scadenza (il 54,5% non ce l’ha), ma stanno già pensando alla pensione con un progetto di risparmio dedicato (62,5%). Qui contano molto le maggiori responsabilità della generazione più adulta rispetto a quella più giovane. I Millennial, infatti, risparmiano per un fondo di sicurezza per gli imprevisti, per la casa e la pensione, mentre i Gen Z sostituiscono quest’ultima con l’opportunità di spendere il denaro accantonato in una vacanza.
Accesso alle informazioni finanziarie: quotidiani online o YouTube?
Interessanti differenze, infine, per quanto concerne l’approccio alle informazioni di tipo finanziario, cosa che riflette l’evoluzione delle tecnologie, delle piattaforme connesse e – soprattutto – dei canali di comunicazione. Per quanto entrambe le generazioni siano digitali o digitalizzate, i Millennial preferiscono i quotidiani online e i blog, mentre lo strumento preferito dagli appartenenti alla Generazione Z è YouTube, che nella classifica dei fratelli maggiori è solo terzo. Tale dato mette in luce il percorso di evoluzione delle piattaforme social, non più usate solo come forma di intrattenimento, ma anche come strumento per l’educazione finanziaria.
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