Qualità del sonno e postura: esiste una relazione? Lo spiega il Metodo Bonamassa

Qualità del sonno e postura: esiste una relazione? Lo spiega il Metodo Bonamassa

Il Metodo Bonamassa fornisce le corrette indicazioni per un riposo rigenerante e per risolvere i problemi di insonnia. Un esempio? Preferire la posizione supina per distendere la colonna vertebrale.

 

Mal di testa e di schiena, dolori articolari e muscolari ma anche vertigini, difficoltà di occlusione dentale e bruxismo, problemi di vista. Queste sono solo alcune delle possibili conseguenze derivanti da una postura corporea non corretta.

E non è tutto: possono insorgere anche problemi del sonno. Quanti di noi, per lavoro, per abitudine o anche per condizioni fisiche non ottimali dovute a uno stile di vita sedentario oppure a qualche chilo di troppo, assumono posture scorrette?

Purtroppo capita spesso e non sempre è facile poi riabituarsi ad adottare la giusta posizione del nostro corpo, da seduti, in piedi o sdraiati.

Ma, soprattutto, non è immediato accorgersi della relazione fra un problema di salute che possiamo trovarci ad affrontare e il tipo di postura che assumiamo durante il giorno e nel corso della notte.

Lo Sleep Coach Loris Bonamassa, fondatore del Metodo Bonamassa – Sleep & Performance, ha indagato a fondo questa relazione per comprendere quanto la postura possa influenzare la qualità del nostro sonno.

Innanzitutto, un chiarimento: la postura rappresenta un equilibrio tra il peso del nostro corpo e la gravità terrestre ed è influenzata da molti fattori come la conformazione fisica ereditata, la posizione legata al lavoro che si svolge, la masticazione, la camminata e anche il carattere.

Sembra strano e invece è così: chi ha un carattere dimesso, ad esempio, tende a tenere collo e testa volti in avanti verso il basso mentre chi è sicuro di sé tiene il petto in fuori e il mento rivolto verso l’alto, così come lo sguardo, la testa e il collo con una postura migliore che influenza la posizione a letto di notte e l’atteggiamento psicologico con cui si affronta la vita di giorno.

Alla scrivania lo stretching è fondamentale

Sul posto di lavoro, e dunque per un lungo arco di giornata, la ripetitività dei gesti, spazi ristretti o postazioni di lavoro poco ergonomiche possono influenzare il benessere del nostro corpo di giorno e, di conseguenza, anche di notte.

Ecco perché anche nelle nostre attività lavorative è opportuno che la postura della testa, del collo, delle spalle, del tronco e delle gambe sia tale da poter prevedere un allungamento, non relegato solo al momento del riposo notturno.

La posizione supina è la migliore per dormire

Quando si è sdraiati a letto occorre far attenzione alla postura che assumiamo, perché non tutte sono consigliabili.

Ad esempio, quella di dormire a pancia in giù non è affatto la migliore: la zona lombare non riceve sostegno dal materasso ma fa pressione sulla pancia, tendendo ad “affondarvici”, con la conseguenza che le vertebre lombari subiscono una compressione.

Il collo, invece, viene sottoposto a una torsione laterale che porta a un irrigidimento della cervicale e la mandibola viene compressa con conseguenze anche gravi su dentatura e masticazione, anche di giorno.

Nel caso ci si addormenti sul fianco, occorre invece avere l’accortezza di dotarsi di un materasso e cuscino entrambi antidecubito che permettano di sostenere fianchi e collo, accogliendo invece le spalle maschili e il bacino femminile per evitarne la torsione.

La postura più corretta per far riposare la muscolatura del corpo e conferire una posizione adeguata alla spina dorsale è quella di sdraiarsi supini, ovvero a pancia in su.

In questo caso si ottiene infatti la miglior distensione delle vertebre, degli spazi naturali del collo e della zona lombare mentre gli spazi dietro le ginocchia e le caviglie vengono sostenuti dal materasso.

Inoltre le naturali curve della testa, delle spalle, del bacino e dei talloni vengono accolte.

La muscolatura di tutto il corpo si rilassa e viene assecondata la naturale curva a “S” della schiena lasciando correttamente defluire il sangue in ogni parte del corpo.

La qualità del sonno è frutto di un’importante attenzione alla postura non solo durante la notte o la fase di addormentamento, ma in più momenti della giornata.

Assumere posizioni che eliminino stress fisici in varie zone del corpo e compressioni innaturali della spina dorsale è un fattore essenziale che – insieme con numerosi altri presi in considerazione dal Metodo Bonamassa, basato sulle più moderne ricerche scientifiche in questo campo – consente di ottenere un sonno riposante, evitare problemi di insonnia e quindi di avere la giusta carica di energia per affrontare anche la più impegnativa delle giornate.

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